Dal 1°luglio 2023 è scattato ufficialmente l’obbligo di Attestazioni SOA. Questa è dunque obbligatoria per tutte quelle imprese con lavori legati a bonus e superbonus edilizi sopra ai 516mila euro.
L’Attestazione SOA diventa quindi, a tutti gli effetti, obbligatoria per tutte le imprese che intendono concorrere alle gare d’appalto per lavori pubblici. Scopriamo insieme nello specifico quando e perché è obbligatoria e il perché si è vista necessaria quest’applicazione.
Attestazioni SOA: quando è realmente obbligatoria?
Come accennato, l’obbligo scatta quando l’importo per i lavori è superiore ai 516mila euro. Come disposto dall’Art.10 bis (qualificazione delle imprese per l’accesso ai benefici di cui agli articoli 119 e 121 del decreto legge 19 maggio 2020, n.34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n.77) e riportato dalla Gazzetta Ufficiale, l’Attestazione SOA è richiesta per beneficiare degli incentivi fiscali. Tra questi sono compresi i bonus e superbonus edilizi ma anche lavori con previste cessioni del credito e sconto in fattura. Viene dunque da sé che l’attestazione non è obbligatoria nel caso in cui non si benefici di incentivi fiscali.
Già prima del 1°luglio 2023, era comunque prevista la sottoscrizione di un contratto con gli enti attui al rilascio dell’attestazione.
Sul calcolo dell’importo, la soglia dei 516mila euro è relativa a ciascun contratto di appalto o subappalto (al netto dell’IVA). Pertanto, le imprese appaltatrici non sono obbligate a qualificarsi anche se il valore totale dell’opera supera i 516mila euro se il volume di lavoro per un singolo incarico non supera tale soglia.
Si precisa che per il committente non sussiste alcun obbligo di affidarsi a una singola impresa. Visto ciò, il committente è dunque libero di frazionare i lavori affidandosi a più imprese.
A cosa è dovuta l’attestazione SOA?
Negli ultimi tempi il mercato delle ristrutturazioni edilizie ha visto un sostanziale incremento. Questo anche, e soprattutto, per i bonus fiscali che il governo ha deciso di stanziare per favorire lavori di ristrutturazione. Una possibilità non indifferente che però ha visto l’andirivieni di imprese che, senza qualifica, si inserivano in questi contesti pur di accedere ai bonus.
Si è vista così necessaria l’attestazione SOA obbligatoria. Questa, in sintesi, abilita direttamente l’impresa a partecipare a gare d’appalto per l’esecuzione di lavori pubblici. Per ottenerla, le imprese devono comunque rispettare vari tipi di requisiti. Oltre a quelli di natura tecnica che economica, devono rispettare i pagamenti di tasse e contributi ed essere in regola con la normativa antimafia. Nel loro storico devono altresì essere assenti sezioni interdetti ed infrazioni gravi in materia di sicurezza. L’Attestazione viene rilasciata da appositi organismi autorizzati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Questa rilascia per l’appunto il certificato che attesta che l’impresa è in possesso di tutti i requisiti richiesti per poter accedere alle gare d’appalto.
Una volta rilasciata, l’attestazione ha una validità di 5 anni con una conferma dei principi di idoneità al terzo anno dal conseguimento. Per essere rilasciata precisiamo che vengono presi in esame i lavori eseguiti dall’impresa negli ultimi dieci anni, oltre ai cinque migliori documenti di reddito approvati e depositati.
I requisiti, nello specifico, riguardano:
- l’idoneità professionale;
- capacità economica e finanziaria;
- capacità tecniche e professionali.
Per l’idoneità professionale verrà analizzato se le imprese sono regolarmente iscritte ai registri della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. O, in alternativa, se sono iscritte al registro delle commissioni provinciali per l’artigianato o, ancora, presso gli ordini professionali competenti.
Sulla capacità economica e finanziaria verrà stabilito se l’impresa detiene il fatturato minimo annuo richiesto e se dispone delle idonee dichiarazioni bancarie. Oltre a ciò, sui propri conti annuali e il fatturato globale l’impresa dovrà fornire apertamente le informazioni pertinenti.
Infine, per le capacità tecniche e professionali, sottolineano appunto che l’impresa dovrà presentare l’elenco dei lavori eseguiti negli ultimi dieci anni. Oltre a ciò dovrà anche segnalare i tecnici di cui si avvale, le attrezzature e i materiali. In ultimo, ma non meno importante, dovrà dimostrare le misure applicate per garantire una corretta gestione ambientale, la qualità dei lavori e lo stato dell’organico annuo.
Gli ambiti di applicazione
Nello specifico, gli ambiti applicativi per cui il requisito dell’attestazione si vede necessario sono:
- Supebonus 100%;
- ecobonus ordinario;
- bonus casa;
- sismabonus ordinario;
- bonus facciate;
- bonus fotovoltaico ordinario;
- bonus colonnine di ricarica ordinario;
- bonus barriere architettoniche 75%.
L’obbligo non viene altresì applicato per i lavori già in corso alla data di entrata in vigore del provvedimento (21 maggio 2022) e per i contratti stipulati prima di tale data.
Per agevolare le imprese nel destreggiarsi tra le varie norme che stabiliscono gli obblighi per la SOA e per individuare quali classificazioni rispettare, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha prodotto un esaustivo vademecum con tutte le informazioni utili.